Farinata di ceci alle zucchine e rosmarino

Ricetta

Preparazione: 10min + almeno due ore di riposo
Cottura: 30 min
:

Ingredienti per una teglia rettangolare 35x25cm

  • 150g di farina di ceci
  • 450ml di acqua
  • 3 zucchine
  • 2 scalogni
  • 3 rametti di rosmarino
  • 1/2 cucchiaino di curcuma
  • sale
  • olio EVO

Preparazione

  1. Preparare la pastella di ceci, aggiungendo gradualmente l'acqua alla farina, mescolando con una frusta per non formare grumi
  2. Lasciar riposare il composto almeno 2h ma se possibile anche di più
  3. Soffriggere gli scalogni nell'olio, aggiungere la curcuma, il rosmarino tritato e le zucchine tagliate a rondelle sottilissime con una mandolina
  4. Togliere dal fuoco appena le zucchine si ammorbidiscono, salare.
  5. Aggiungere al composto di ceci 4/5 cucchiai di olio, salare e pepare se desidera
  6. Mescolare le zucchine alla pastella
  7. Accendere il forno a 250° statico, quando a temperatura inserire la teglia vuota per qualche minuto per scaldarla
  8. Togliere la teglia dal forno cospargerla di abbondate olio (circa 40ml), versare la pastella e mescolare.
  9. Cospargere la superficie con qualche ciuffetto di rosmarino
  10. Reinfornare velocemente e lasciar cuocere per 30'

Informazioni

La farinata ha radici assai antiche: diverse ricette latine e greche riportano sformati di purea di legumi, cotti in forno. Una leggenda racconta che sia nata per caso nel 1284, quando Genova sconfisse Pisa nella battaglia della Meloria. Le galee genovesi, cariche di vogatori prigionieri, si trovarono coinvolte in una tempesta. Nel trambusto alcuni barilotti d'olio e dei sacchi di ceci si rovesciarono, inzuppandosi di acqua salata. Poiché le provviste erano quelle che erano e non c'era molto da scegliere, si recuperò il possibile e ai marinai vennero date scodelle di una purea informe di ceci e olio. Alcuni marinai rifiutarono la poltiglia lasciandola al sole, che asciugò il composto in una specie di frittella. Il giorno dopo, spinti dai morsi della fame, i marinai mangiarono il preparato scoprendone la prelibatezza. Rientrati a terra i genovesi pensarono di migliorare la scoperta improvvisata, cuocendo la purea in forno. Il risultato piacque e, per scherno agli sconfitti, venne chiamato "l'oro di Pisa". Da Wikipedia :-)
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: