Ravioli di tarassaco, tofu e semi di papavero con pomodorini confit

Ho ricevuto in regalo un paio di grossi mazzi di tarassaco fresco fresco, raccolto in campagna.
Vi invito a leggere le proprietà di questa straordinaria e comunissima piantina nelle info a fondo pagina.

E’ amaro, sì, lo sappiamo, ma combinato con il tofu e i semi di papavero, all’interno di ravioli freschi e condito con qualcosa di leggermente dolcino e acidulo come i pomodorini confit, è buonissimo.

Godiamoci per quanto possibile queste nostre splendide erbe spontanee, usciam per prati, raccogliamo e inventiamo.

 

Ricetta

Preparazione: 40 min
Cottura: 5 min ravioli, 1h 1/2 i pomodorini

Ingredienti per due persone (circa 20 ravioli)

  • 80g di semola rimacinata di granoduro
  • 20g di farina di ceci
  • 60 ml circa di acqua
  • la punta di un cucchiaino di curcuma
  • 130g di foglie di tarassaco fresco (pesate cotte)
  • 80g di tofu
  • circa 12 pomodorini datterini
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 cucchiaio di lievito alimentare
  • 1 cucchiaio di semi di papavero
  • origano fresco
  • timo fresco
  • olio
  • sale
  • zucchero integrale di canna

Preparazione

  1. Per prima cosa preparare i pomodorini confit. Tagliarli a metà, cospargerli di olio, timo, origano, sale e un poco di zucchero. Infornare a 170° per 1h e 1/2, fino a che diventino leggermente caramellati
  2. Preparare l'impasto per i ravioli, mescolando le due farine, il sale e l'acqua gradualmente fino ad ottenere un impasto morbido ma non appiccoso. Lasciar riposare avvolto da pellicola.
  3. Lavare e tagliare grossolanamente il tarassaco, sbollentarlo per 5 minuti, scolare, quindi ripassarlo in padella con poco olio e gli spicchi di aglio.
  4. Tritare al mixer il tofu con il tarassaco (togliere l'aglio), salare, aggiungere il lievito e i semi di papavero.
  5. Stendere l'impasto dei ravioli con una mattarello e ricavare circa 20 quadrati di 5x5 cm. Farcire con una pallina di ripieno, inumidire i bordi con acqua e chiudere bene piegando a metà il quadrato.
  6. Lessare in acqua bollente salata per 5/6 minuti, scolare con una schiumarola, servire con un filo d'olio, i pomodorini e qualche semino di papavero.

Informazioni

La radice del tarassaco possiede proprietà depurative, in quanto stimola la funzionalità biliare, epatica e renale, cioè attiva gli organi emuntori (fegato reni pelle) adibiti alla trasformazione delle tossine, nella forma più adatta alla loro eliminazione (feci, urina, sudore). I principali componenti del suo fitocomplesso sono alcoli triterpenici (tarasserolo); steroli; vitamine (A,B,C,D); inulina, principi amari (tarassacina), sali minerali che conferiscono alla pianta proprietà amaro-toniche e digestive. Queste sostanze anche proprietà purificanti, antinfiammatorie e disintossicanti nei confronti del fegato: favoriscono l’eliminazione delle scorie (zuccheri, trigliceridi, colesterolo e acidi urici) rendendo il tarassaco una pianta epatoprotettiva, indicata in caso di insufficienza epatica, itterizia e calcoli biliari. Stimola, inoltre, le secrezioni di tutte le ghiandole dell’apparato gastroenterico (saliva, succhi gastrici, pancreatici, intestinali) e la muscolatura dell’apparato digerente producendo un’azione lassativa secondaria. Nella tradizione contadina il tarassaco è anche conosciuto come “piscialetto”, appellativo che suggerisce le proprietà diuretiche della droga. Di tali proprietà sono responsabili i flavonoidi e in parte i sali di potassio, che stimolano la diuresi favorendo l’eliminazione dei liquidi in eccesso. La sua assunzione è perciò indicata in caso di ritenzione idrica, cellulite e ipertensione. Infine il tarassaco è in grado di riattivare la funzione immunologica e potenziare la risposta immunitaria del sistema linfatico. L’ossido nitrico (NO), in esso contenuto, è implicato nei processi di regolazione e difesa del sistema immunitario: agisce infatti come un messaggero intracellulare stimolando l’attività fagocitaria delle cellule. Da: curenaturali.it