Salsina di peperoni verdi piccanti fermentati

Questa salsina di peperoni piccanti fermentati è un goduria totale per gli amanti del piccante ed è una vera bomba di microrganismi “buoni” per il nostro intestino.
Ho scoperto molto sulla fermentazione partecipando ad un corso (vedi riferimenti al link Ginger Beer) e questa è ormai una salsina di accompagnamento irrinunciabile per me.
Questa è decisamente molto piccante, va usata in dosi omeopatiche 🙂
Buona con tofu, formaggi vegan, bruschette, aggiunta nei sughi all’ultimo momento per non alterarne le proprietà.

Ricetta

Preparazione: 10 min
Fermentazione: Almeno 1 mese
:

Ingredienti

  • Peperoncini freschi verdi o rossi piccanti (tanti quanti ne servono per riempire bene 1 vasetto)
  • 1 spicchio di aglio
  • aromi a piacere
  • 1/2 cucchiaio di aceto balsamico
  • sale integrale fino
  • acqua (per riempire il vasetto)

Preparazione

  1. Preparare la salamoia sciogliendo il sale in proporzione del 4% in acqua, mescolando fino a che sia completamente sciolto
  2. Riempire un vasetto di peperoncini interi coon il picciolo mettendoli in verticale stretti stretti
  3. Aggiungere aglio e aromi e rimpire con la salamoia fino al colmo
  4. E' FONDAMENTALE CHE I PEPERONCINI SIANO TOTALMENTE IMMERSI NELLA SALAMOIA, altrimenti si formeranno muffe. Pertanto, se non si dispone di apposita ghiera in plastica utilizzare sassi o altri pesi che impediscano ai peperoncini di venire a galla
  5. Chiudere e lasciar fermentare un mese, aprendo ogni due giorni per controllare che non si stiano formando muffe e che non si creino gas eccessivi che potrebbero far scoppiare il vasetto o far fuoriuscire liquido
  6. Lasciar fermentare almeno un mese, quindi scolare tutta la salamoia, togliere l'aglio e i piccioli dei peperoni e frullare con l'aggiunta di mezzo cucchiaio di aceto per aiutare la conservazione
  7. La salsa si conserva in frigorifero per lungo tempo

Informazioni

La fermentazione è quel processo chimico che consente di liberare l’energia contenuta nello zucchero glucosio, per renderla utilizzabile, ed è in genere intrapresa da lieviti e batteri in assenza d’ossigeno. Ad essa si devono prodotti come pane, vino, birra, formaggi, aceto, yogurt e altro ancora. Si tratta di un procedimento antico, utilizzato per secoli per conservare più a lungo i cibi e spiegato scientificamente solo nell’Ottocento da Louis Pasteur. Ma quali sono gli effetti del cibo fermentato sul nostro organismo? A prima vista, ingerire un cibo o una bevanda scaturita dall’azione di microrganismi non sembra certo rassicurante. In realtà non è così: gli effetti positivi sul nostro corpo sono numerosi. I cibi e le bevande fermentate, infatti, facilitano la digestione e garantiscono il benessere dell’apparato digerente: questo perché essi contribuiscono ad aumentare il numero di batteri “buoni” che transitano nel nostro intestino, contribuendo quindi alla sua regolarizzazione. Ecco allora, al di là dei soliti noti (pane, vino, birra e prodotti lievitati in genere), quali sono i cibi fermentati che arrecano maggiori benefici al nostro organismo.