Tortino di riso nero e catalogna su crema di zucca al curry e arancia

Quei piatti che nascono per svuotare il frigorifero e che poi vale la pena ricordarsi.

Il riso nero croccante, la catalogna amara, la zucca dolce aromatizzata al curry e arancia e le note intense del burro di arachidi (da usare in dosi omeopatiche)  hanno dato vita ad un insieme gradevole.

Naturalmente si possono utilizzare verdure a foglia differenti e un cereale diverso.

Viva la sperimentazione, viva i frigoriferi deserti che accendono la creatività!

Ricetta

Preparazione: 10 min
Cottura: 20 min
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Ingredienti per due persone

  • 100g di riso nero Venere o altro (qui riso viola integrale aromatico)
  • 2 cespi di catalogna
  • 1/2 zucca delica
  • scorza di 1 arancia e succo di 1/2
  • olio evo
  • 2 spicchi di aglio
  • peperoncino
  • pepe di Sichuan (aromatico agrumato e non irritante come il pepe)
  • 1 cucchiaio di curry
  • 1 cucchiaio di assafetida (o 1 cipollotto)
  • 1 cucchiaio di burro di arachidi

Preparazione

  1. Pulire la zucca, tagliarla a tocchetti e cuocerla preferibilmente a vapore perchè non rimanga eccessivamente acquosa
  2. Intanto pulire la catalogna eliminando la parte di gambo più dura, farla stufare in una padella antiaderente con olio, aglio e peperoncino, fino a cottura.
  3. Cuocere il riso secondo indicazioni, condirlo con un cucchiaio di olio e mantenerlo al caldo
  4. Scaldare poco olio evo in un pentolino, unire un cucchiaino di assafetida o 1 piccolo cipollotto, aggiungere la zucca che avremo schiacciato con una forchetta. Salare, aggiungere il curry, il succo di 1/2 arancia, qualche filetto di scorza di arancia grattuggiata, quindi frullare con minipimer per renderla una crema omogenea.
  5. Impiattare con la crema sul fondo e, aiutandosi con un coppapasta, creare un tortino che abbia la catalogna sul fondo ed il riso in superficie
  6. Decorare il riso con poco burro di arachidi e qualche scorzetta di arancia

Informazioni

L' assafetida detta anche finocchio fetido o concime del diavolo. E’ una specie perenne della famiglia delle Ombrellifere, originaria dei paesi del Medio oriente (Iran). L’aspetto è simile a quello del finocchio,con fiori giallo verdi e grandi radici polpose. La parte di Assafetida che è principalmente utilizzata, è la resina gommosa che si estrae nei mesi estivi dalle sue radici, a condizione che queste siano di almeno quattro anni. Fra i principi attivi, vanta una serie di oli essenziali, acidi ferulico e valerico e sostanze solforose. Per quel che riguarda i benefici nutrizionali, l’Assafetida non offre particolari principi nutritivi, piuttosto interessanti invece sono le proprietà terapeutiche che la rendono un presidio medicamentoso in grado di contrastare diversi disturbi. Ha proprietà disinfettanti, digestive, carminative, antispasmodiche, lassative e antimicrobiche tutte qualità che la rendono ottima per trattare indigestioni, flatulenza, stitichezza, spasmi e dolori di varia natura. La medicina Ayurvedica la utilizza per trattare soprattutto catarro, bronchite cronica e pertosse ma anche per armonizzare le energie Vata e Kapha. E’ considerata poi una delle migliori spezie per bilanciare il Vata dosha . Il suo gusto pungente, facilita la digestione e aumenta l’appetito stimolando Pitta.Presenta tuttavia delle controindicazioni infatti non deve essere utilizzata in gravidanza, durante l’allattamento e sui bambini. Ma che sapore ha questa spezia? Il sapore è piuttosto amaro e persistente mentre l’odore molto simile all’aglio, viene eliminato dalla cottura. La cucina vegetariana indiana e la cucina ayurvedica la utilizzano per insaporire piatti a base di riso in generale, verdure, curry e salse tipo ghee mentre giusto in minima parte entra nella preparazione di stufati di carne e pesce. Visto il suo sapore particolarmente persistente, l’Assafetida va dosata con parsimonia e per questo è bene utilizzarla in polvere grattugiata al momento, non solo per apprezzarne tutto il suo sapore ma anche per essere sicuri della sua purezza e qualità. Fonte: GreenMe