Ginger beer (birra di zenzero)

Lo scorso inverno ho frequentato un corso sui cibi fermentati.
Mi si è aperto un universo. Abbiamo sperimentato la fermentazione naturale (senza aggiunta di lieviti) con salamoia o zucchero.

Si possono far fermentare frutta e verdura, cereali, frutta secca e lavorarli in mille ricette.

L’idea che colonie di microrganismi buoni, che dipendono anche dalla tua casa, dal tuo corpo, dai cibi che gli stanno accanto, si sviluppino in questi preparati dando origine a pietanze davvero gustose e ricche di probiotici (una manna per l’intestino e la salute in generale)… beh… è una magia.

Non sono un’esperta e la mia produzione è piuttosto limitata ma via via vi passerò qualche ricettina.
Per maggiori informazioni, curiosità e ricette vi rimando ai miei maestri, lo scoppiettante Marco Fortunato di I’m in fermentation e la super Ravanella di Ravanello curioso.

Questa birra, che non è una vera birra, si fa semplicemente con acqua, zenzero e zucchero di canna.
Ottenuta la “madre” si può allungare con acqua, succhi di frutta (adoro con mela o pera) e aromi o spezie.

Il procedimento è di una facilità imbarazzante, bisogna solo dare tempo alla fermentazione (i tempi ovviamente dipendono dalla temperatura di casa), ed otterremo una bibita fresca, frizzante, e leggermente alcolica.

Più la lasciate riposare più diverrà frizzante e acidula.
Ricordatevi di usare bottiglie da birra ben chiuse con tappi a tenuta e di aprirle ogni tanto per evitare esplosioni 🙂

Ps: a casa mia germogliazione e fermentazione sono velocissime e scoppiettanti… Yeap!

Buona estate

Ricetta

Preparazione: 5 min
Fermentazione: 3 giorni per la prima e almeno una settimana per la seconda
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Ingredienti per un litro di "madre" che diventeranno 2 o 3 litri di bevanda a seconda della diluizione

  • 1 litro di acqua (meglio se non clorata)
  • 30g di radice di zenzero
  • 30g di zucchero di canna
  • aromi e spezie se piacciono
  • Altra acqua o succhi vari da miscelare (buonissimo con succo di mela limpido o centrifugato di pera, tutti senza zuccheri aggiunti)

Preparazione

  1. Tagliare lo zenzero a fettine molto fini o grattuggiarlo (in questo caso pelare la buccia, viceversa non è necessario)
  2. Mettere in 1 litro di acqua con lo zucchero
  3. Tenere in un contenitore senza tappo ma chiuso con una garza o tessuto a maglie larghe in modo che vi sia traspirazione (la fermentazione ha bisogno di ossigeno)
  4. Il giorno successivo aggiungere qualche fettina di zenzero e 1 cucchiaio di zucchero
  5. Mantenere a temperatura ambiente, a seconda della temperatura la fermentazione sarà veloce o lenta.
  6. Quando cominceremo a vedere una schiuma in superficie e bollicine salire dal basso verso l'alto se si agita il contenitore, significa che la prima fermentazione è avvenuta
  7. A questo punto possiamo imbottigliare, diluendo la "madre" con acqua (50%) o succhi (30% ginger 70% succo). Questo perchè nel succo dolce la fermentazione sarà più veloce e potente.
  8. Le diluizioni sono facoltative, divertitevi a sperimentare e scrivetevi i risultati. Sulle bottiglie scrivete il giorno di imbottigliamento e le percentuali di diluizione, in modo da valutare le differenze e capire cosa vi piace di più
  9. Lasciate le bottiglie a temperatura ambiente per 3/4 giorni e poi conservatele in frigorifero, avendo cura di tanto in tanto di aprire i tappi per evitare che saltino o peggio ancora scoppino le bottiglie a causa della fermentazione
  10. La cosa migliore è utilizzare bottiglie da birra con tappo agganciato alla bottiglia come nella foto

Informazioni

Da: La cucina italiana La fermentazione è quel processo chimico che consente di liberare l’energia contenuta nello zucchero glucosio, per renderla utilizzabile, ed è in genere intrapresa da lieviti e batteri in assenza d’ossigeno. Ad essa si devono prodotti come pane, vino, birra, formaggi, aceto, yogurt e altro ancora. Si tratta di un procedimento antico, utilizzato per secoli per conservare più a lungo i cibi e spiegato scientificamente solo nell’Ottocento da Louis Pasteur. Ma quali sono gli effetti del cibo fermentato sul nostro organismo? A prima vista, ingerire un cibo o una bevanda scaturita dall’azione di microrganismi non sembra certo rassicurante. In realtà non è così: gli effetti positivi sul nostro corpo sono numerosi. I cibi e le bevande fermentate, infatti, facilitano la digestione e garantiscono il benessere dell’apparato digerente: questo perché essi contribuiscono ad aumentare il numero di batteri “buoni” che transitano nel nostro intestino, contribuendo quindi alla sua regolarizzazione. Ecco allora, al di là dei soliti noti (pane, vino, birra e prodotti lievitati in genere), quali sono i cibi fermentati che arrecano maggiori benefici al nostro organismo. Kefir Il kefir è una bevanda originaria del Caucaso, che si produce applicando al latte (di mucca o di capra) o all’acqua un complesso di kefiran, batteri e lieviti. I primi dei generi Acetobacter, Lactobacillus (kefiri, parakefiri, kefiranofaciens subsp. kefiranofaciens e subsp. kefirgranum), Lactococcus e Leuconostoc. I secondi, di Candida, Kluyveromyces e Saccharomyces. Il kefiran è invece il complesso di polisaccaridi prodotto dagli stessi lieviti e batteri. Il kefir aiuta a regolarizzare il funzionamento dell’intestino, a riequilibrare la flora intestinale e a contrastare il colesterolo “cattivo”. Crauti Anche i crauti sono un prodotto fermentato: la materia prima è il cavolo cappuccio, che contiene già la flora batterica necessaria alla fermentazione. Nello specifico, Leuconostoc mesenteroides, Leuconostoc fallax, Lactobacillus plantarum, Lactobacillus brevis, Pedicoccus cerevisiae e Enterococcus faecalis. Oltre agli effetti positivi sulla flora intestinale, l’acido lattico dei crauti e la vitamina B aiutano la mucosa dell’intestino danneggiata a ricostituirsi. Pane con lievito madre L’utilizzo della pasta madre nella panificazione rende il pane, ma anche pizze e focacce, più digeribili. La lenta fermentazione permette inoltre la nascita di una maggiore quantità di lactobacilli benefici come Saccharomyces, Candida, Lactobacillus, Pediococcus, Weissella e Leuconostoc, utili al nostro apparato digerente. Verdure lattofermentate Le conserve casalinghe a base di verdure si possono preparare anche ricorrendo alla fermentazione durante la quale le verdure crude vengono immerse in una soluzione di siero di latte e sale. Il procedimento si può applicare a cavoli, carote, cipolle, peperoni, aglio, cetrioli, rape, zucchine e così via. Miso Anche il miso giapponese è un cibo fermentato: alla base di questo condimento c’è la soia ammollata e successivamente cotta, poi sottoposta a una lunga fermentazione grazie all’apporto di un fungo, l’aspergillus oryzae. Viene utilizzato in numerose zuppe a base di verdure e alghe, ricchissime di lattobacilli benefici per l’intestino. Olive fermentate La fermentazione è applicabile anche alle olive, mediante l’aggiunta di Leuconostoc mesenteroides e Saccharomyces cerevisiae, oltre a Lactobacillus plantarum e brevis. Esistono in realtà due tecniche di preparazione: quella spagnola e quella greca. Entrambe con numerosi benefici sul nostro apparato digerente. Cetrioli fermentati Come per i crauti, la fermentazione dei cetrioli si può ottenere facilmente a partire dalla microflora contenuta naturalmente in questa verdura. I batteri provocano il tipico sapore che li rende gli stuzzichini ideali per gli aperitivi. Una volta fermentati, vengono conservati sottaceto. Tempeh Il tempeh è un alimento a base di soia fermentata, diffuso in Indonesia. Particolarmente appetibile per i vegetariani visto il suo elevato contenuto di proteine. Tè kombucha Diffuso in Estremo Oriente e in Russia, è il prodotto della fermentazione del tè mediante l’utilizzo di un complesso (“fungo”) di Acetobacter e lieviti. Facilita la digestione, aiutando non solo l‘intestino ma anche lo stomaco e la milza. È considerato benefico anche per le persone che soffrono di calcoli renali.