Pasta con le sarde a mare

No, non mangio il pesce, non mi sono ricreduta sulla mia scelta.
Questa pasta si chiama “Pasta ch’i sardi a mare” cioè pasta senza sarde 🙂
E’ la versione povera di una tradizionale ricetta siciliana, quando in tempi di miseria i soldi per il pesce non  c’erano.
Questa versione è dunque tradizionalmente vegana e buonissima.
Il finocchietto selvatico fresco non si trova facilmente, ma avendolo visto al Carrefour non ho resistito!
E poi, qualunque pasta con il pangrattato abbrustolito mi piace da impazzire.

Ricetta

Preparazione: 5 min
Cottura: 10 min

Ingredienti per due persone

  • 160g di spaghetti (o bucatini e linguine, io sempre integrali)
  • 100g di finocchietto selvatico fresco
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 manciata di uvette
  • 1 manciata di pinoli
  • 2 cucchiai di concentrato di pomodoro
  • 1/2 bustina di zafferano
  • 4 cucchiai di pangrattato
  • olio evo
  • sale
  • pepe
  • 1/2 cucchiaino di zucchero

Preparazione

  1. Intanto che si attende il bollore dell'acqua per la pasta, far rosolare 2 spicchi di aglio in olio evo in una padella antiaderente
  2. Aggiungere le uvette precedentemente ammollate in acqua tiepida e i pinoli. Quindi il finocchietto tagliato in piccoli pezzi
  3. Aggiungere il concentrato di pomodoro e lo zafferano e un cucchiaio di acqua salata prelevata da quella di cottura. Togliere gli spicchi di aglio
  4. Spegnere il fuoco e cuocere la pasta, tenerla molto al dente, prelevarla quando mancano un paio di minuti a fine cottura e "risottarla" nella padella con il sugo aggiungendo gradualmente acqua di cottura, fino a cottura ultimata
  5. In un padellino abbrustolire il pane grattuggiato con un cucchiaio di olio, sale, pepe e lo zucchero.
  6. Servire, cospargendo con il pane abbrustolito

Informazioni

Del finocchietto selvatico sono ben note sono le proprietà digestive, depurative e antispasmodiche. I semi o meglio i frutti maturi delle sue infiorescenze ombrellifere vengono utilizzati per il rilassamento della muscolatura addominale (crampi addominali), nei casi di meteorismo, nelle dispepsie, nelle coliche gassose sia degli adulti che dei bambini. I semi del finocchio selvatico hanno effetti benefici anche sulle secrezioni catarrali. Le barbe o foglie consumate cotte o crude esplicano un benefico effetto sull’apparato gastro – intestinale enterico: aumentano la secrezione salivare, gastrica e biliare e migliorano la tonicità. In cucina, le foglie o barbe più tenere sono ottime nelle insalate miste, cotte invece servono ad insaporire il mallone sciatizzo un tipico piatto della cucina napoletana a base di cime di rapa. semi vengono impiegati per aromatizzare ragù, formaggi e biscotti. Semi e foglie macerate nell’alcool puro danno un buonissimo liquore al finocchietto (facile da fare anche in casa) e per speziare vino caldo o tisane. Le foglie e i semi sono utilizzati per preparare tisane o decotti ottimi per alleviare i sintomi delle coliche gassose dei neonati, per combattere i gonfiori addominali e la colite spastica. Da www.casaegiardino.it